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Mi ero promessa che avrei ricominciato a scrivere le mie recensioni a partire dalle letture estive, ma come spesso mi accade, la vita si mette nel mezzo. E il lavoro (che per fortuna c’è e mi piace!). E il PNRR. Ecco, soprattutto il PNRR (da leggere con voce esaurita). Comunque da qualche parte devo pur ricominciare e se aspetto il momento perfetto non lo farò mai, quindi eccomi qua con le mie micro recensioni dei libri letti tra settembre e ottobre.

Celeste NG, Tanti piccoli fuochi

Ho preso questo romanzo perché mi è capitato tra le offerte del giorno del Kindle. Memore di un paio di entusiaste recensioni di alcuni miei contatti, ho deciso di prenderlo… e non mi è piaciuto per nulla. Il romanzo di per sé non è nelle mie corde: mi piacciono le storie di donne, ma la storia non mi pareva molto accattivante. Il primo quarto del libro, pur giocando su diversi clichè, primo fra tutti quello della famiglia borghese apparentemente perfetta e invidiabile contro il nucleo familiare atipico e “hippie” è piacevole, ma più la storia va avanti, più diventa prevedibile. Forse la caratteristica che più mi ha deluso è che il libro accarezza molte tematiche femministe e di attualità (la gestazione per conto di altri, l’aborto, il rapporto con la maternità, il sistema corrotto e diseguale delle adozioni), ma in realtà non ne affronta davvero nessuno. Il finale, poi, è proprio scontato. È proprio vero che ho gusti atipici rispetto alla maggioranza dei lettori (dal libro è stata addirittura tratta una serie tv, quindi deve aver avuto un ottimo riscontro di pubblico).

A. Ross, Il resto è rumore

Da quando questa estate sono rientrata nel tunnel dello studio della musica, mi è tornata la curiosità di leggere qualche saggio di storia della musica. Questo mi ha attirato subito perché è dedicato alla musica del XX secolo, sulla quale sono decisamente meno preparata. Il saggio intervalla notazioni tecniche su alcuni momenti e opere fondamentali della musica del Novecento a ricostruzioni sulle relazioni tra gli artisti più importanti. Anche se non è una lettura scorrevole, il linguaggio resta comunque accessibile anche a chi conosce la musica a livello amatoriale, come me. Peccato che nell’edizione non ci siano link diretti alle esecuzioni prescelte delle opere citate, sarebbe stato interessante se fossero state indicate. Ho apprezzato molto la ricca bibliografia.

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